Il ciclo di sessioni MBSR costituisce un percorso per la riduzione della sofferenza psico-fisica o stress basato sulla pratica della consapevolezza.

Il programma prevede 8 sessioni di gruppo settimanali della durata di 2 ore circa, più un sabato “intensivo” (dalle 10 alle 16.30) e una serie di esercizi guidati quotidiani da svolgere a casa tra una sessione e l’altra, che richiedono l’impegno di circa 45 minuti.

Gli incontri si tengono al Centro Avanì di Villarbasse, in via Croce Sant’Amato 31bis.

Il corso è tenuto da Elena Gastaldi, istruttore MBSR, diplomata presso Associazione Italiana Mindfulness (Milano). Infermiera pediatrica, opera in cure palliative con l’associazione Luce per la Vita e presso l’Isola di Margherita dell’Ospedale infantile di Torino. Operatrice shiatsu e insegnante di massaggio infantile.­

Per informazioni e iscrizioni contattare Elena Gastaldi (cell. 338.3601923, e-mail e.gastaldi@vodafone.it).

Cos’è l’MBSR

Mindfulness: «Consapevolezza non giudicante del momento presente coltivata attraverso il prestare attenzione».

Il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale è sempre più al centro dell’interesse scientifico e della ricerca in psicoterapia, medicina comportamentale e in ambito educativo.

Il programma MBSR è un programma che ha rappresentato negli ultimi venti anni una delle frontiere di quell’area di ricerca medica e psicoterapeutica chiamata nel mondo anglosassone integrative medicine o mind-body medicine, la quale vede corpo e mente come un’unità che chiede di essere compresa senza rigide divisioni.

Un aspetto centrale del programma è l’apprendimento di un metodo “gentile” ma efficace che incoraggia il partecipante a sviluppare un profondo livello di ricerca e sperimentazione nell’applicare alla vita quotidiana la mindfulness (consapevolezza non giudicante, portata momento per momento).

Ai partecipanti viene insegnato come diventare più coscienti delle risorse già disponibili in loro ma non riconosciute, per mobilitarle in sostegno alla propria salute e benessere e per affrontare in modo diverso le condizioni di fatica, stress e sofferenza (psichica e fisica).

Il programma è una via per scoprire un modo di essere e non una tecnica. Intende aiutare il partecipante a diventare più vividamente cosciente del respiro, del corpo, della mente, di tutti gli aspetti presenti nell’esperienza quotidiana della vita in modo da poter cominciare a prendersi più consapevole e profonda cura di sé.

Questo richiede da parte di chi partecipa capacità di dedizione e di perseveranza allo scopo di sostenere l’auto-disciplina necessaria alla pratica quotidiana di esercizi di mindfulness, che è prevista dal programma e anzi ne costituisce una parte essenziale.

Il programma MBSR prevede infatti 45 minuti circa al giorno di lavoro a casa tra un incontro e l’altro. Se ciò può sembrare un impegno gravoso, potrete probabilmente scoprire che si traduce anche in un momento quotidiano che dà piacere ed energia.

L’origine dell’MBSR

Il programma MBSR è un programma scientifico, sviluppato nell’ambito della medicina comportamentale e della medicina partecipativa da Jon Kabat-Zinn, professore presso la Medical School dell’Università del Massachusetts (U.S.A), e dai suoi collaboratori. Sviluppato da oltre 30 anni (1979), è stato completato ad oggi da oltre 18mila persone e viene proposto in più di 400 ospedali negli Stati Uniti e in Europa nel contesto della medicina integrativa.

Oltre ad essere l’esperienza pionieristica riconosciuta delle applicazioni cliniche e psicosociali della mindfulness, è il programma più studiato e validato dalla letteratura di ricerca e il più ricco di nuovi sviluppi.  E’ stato inoltre inserito, per le sue potenzialità cliniche preventive e riabilitative, in programmi di intervento nelle carceri e nelle scuole, nelle organizzazioni al fine di affrontare molte delle problematiche legate allo stress, ossia alla sofferenza, sia fisiche che psicologiche.

L’MBSR e gli altri interventi mindfulness-based da questo derivati, tra cui l’MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy), stanno inoltre incontrando un sempre maggiore interesse in ambito psicoterapeutico, particolarmente (ma non solo) all’interno degli approcci cognitivisti.